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Codacons all’Attacco: Meta AI di WhatsApp Sotto la Lente di Antitrust e Garante Privacy

L’introduzione dell’intelligenza artificiale “Meta AI” all’interno della piattaforma di messaggistica WhatsApp ha immediatamente suscitato una forte reazione da parte del Codacons.

L’associazione per la difesa dei consumatori ha intrapreso azioni legali significative, depositando un formale esposto sia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) che al Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Al centro della contestazione vi è la modalità di introduzione del nuovo assistente virtuale, considerata dal Codacons come un’imposizione priva del necessario consenso esplicito da parte degli utilizzatori.

Segnalazioni Utenti e Impossibilità di Disattivazione

La critica principale mossa dall’organizzazione riguarda la potenziale scorrettezza della pratica commerciale adottata e la presunta infrazione delle normative europee in materia di riservatezza dei dati personali.

Secondo le segnalazioni pervenute da numerosi utenti, la funzionalità “Meta AI” è comparsa inaspettatamente all’interno della barra di ricerca dell’applicazione WhatsApp, senza che fosse fornita alcuna comunicazione preventiva né offerta una reale opzione per disattivarla completamente.

Violazione del GDPR e Mancanza di Consenso Esplicito

Il nodo cruciale della questione, evidenziato dal Codacons, risiede nell’asserita impossibilità di eliminare definitivamente il servizio.

L’unica alternativa prospettata agli utenti sembrerebbe limitarsi all’ignorare la presenza dell’AI o a tentare una sua parziale occultazione, senza tuttavia offrire alcuna garanzia in merito alla cessazione del trattamento delle informazioni personali.

L’analisi del Codacons si sofferma in particolare sui principi cardine stabiliti dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) 2016/679.

L’associazione dei consumatori argomenta che l’attuale implementazione di “Meta AI” violerebbe gli articoli 5 e 6 del suddetto regolamento, in quanto mancherebbe la dovuta trasparenza, correttezza e, soprattutto, una base giuridica valida per la gestione dei dati degli utenti.

In questo contesto, il Codacons richiama anche la giurisprudenza comunitaria, la quale esclude la possibilità di presumere il consenso degli individui o di imporre modifiche ai servizi digitali senza una previa e inequivocabile autorizzazione.

Potenziale Pratica Commerciale Scorretta e Profilazione Utenti

Parallelamente alle preoccupazioni legate alla privacy, il Codacons solleva dubbi sulla liceità della condotta di Meta sotto il profilo del Codice del Consumo.

L’organizzazione ritiene che l’introduzione di una funzionalità così invasiva, presentata come un semplice aggiornamento, possa in realtà perseguire finalità di profilazione degli utenti e di rafforzamento della loro fedeltà alla piattaforma.

Tale strategia, secondo il Codacons, potrebbe alterare le decisioni economiche del consumatore medio, configurandosi come una pratica commerciale discutibile.

Richiesta di Intervento delle Autorità e Diffida a Meta

Di fronte a queste contestazioni, il Codacons ha sollecitato un intervento rapido e deciso da parte delle autorità competenti.

L’associazione ha formalmente diffidato Meta Platforms Ireland Limited, intimando l’immediata sospensione della diffusione automatica di “Meta AI” sul territorio italiano ed europeo.

Questa misura cautelare è ritenuta necessaria fino a quando non saranno pienamente assicurati la trasparenza del servizio, la possibilità per gli utenti di disattivarlo integralmente e il pieno rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali e di tutela dei consumatori.

L’evolversi della vicenda è ora nelle mani delle autorità interpellate, chiamate a valutare la fondatezza delle accuse mosse dal Codacons e a prendere le opportune decisioni a tutela dei diritti degli utenti di WhatsApp.

Salvatore L.

Avvicinatosi al mondo videoludico grazie ad un Commodore64 alimentando in se la curiosità per il mondo Hi-Tech in particolar modo per tutto ciò che riguarda l' Hardware di un Computer. Dopo anni di collaborazioni con vari blog informatici Italiani nel 2012 apre il sito Hardware Mind.

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